volo
- Raffaele S
- 1 feb
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Nella mia essenza i versi
vanno a capofitto come turbini,
estraggono le sorti
di un invenire denso,
perturbato di ricordi,
la quiete unica lode, mi custodisce.
Io sono quell'essere, quel primordio
che come via lontano rifugge
il caotico mondo moderno,
fatto del vuoto apparire;
egli giace, piuttosto soltario
come un passero, solo su di un ramo,
attende che la tempesta muti
e ristori lo splendore
dei suoi giorni più ridenti,
dove tutto era.
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